sexta-feira, 23 de janeiro de 2015

I PRIORI GENERALI CARMELITANI DALLA FINE DELL’OTTOCENTO AI PRIMI DEL TERZO MILLENNIO

I PRIORI GENERALI CARMELITANI
DALLA FINE DELL’OTTOCENTO
AI PRIMI DEL TERZO MILLENNIO

 Emanuele Boaga, O.Carm.

Presentiamo i Priori generali che hanno guidato l’Ordine del Carmelo dalla fine dell’Ottocento ai primi del Terzo Millennio. La scelta viene fatta in occasione delle prospettive del cammino dell’Ordine che si aprano con le decisioni degli ultimi capitoli generali, dei quali proprio l’ultimo è stato celebrato quest’anno. Dalle soppressioni dei governi liberali dell’Ottocento, che avevano ridotto agli estremi la presenza e la consistenza dei Carmelitani in Europa e in Brasile, per passare poi alla ripresa, dapprima lentamente e poi nei decenni centrali del secolo XX alla notevole espansione in Europa, negli Stati Uniti d’America, nell’America Latina, in Australia e nei paesi propriamente detti di missione in Africa ed in Asia, e fino al periodo intensamente significativo dell’aggiornamento secondo il Concilio Vaticano II e all’attuale presenza nel mondo, il cammino dell’Ordine presenta alterne vicende condizionate spesso dalle vicende socio-politiche e culturali del momento.
Sono noti i principali avvenimenti del secolo XX: il progresso materiale e l’apogeo dell’economia capitalista tra fine secolo XIX e inizio del seguente, l’emergenza della questione sociale, la vasta emigrazione verso le Americhe, la diffusione del socialismo, l’evoluzione politica, le guerre russo-nipponica e dei Balcani, la grande guerra in Europa (1914-1919), la rivoluzione in Russia, gli anni della prosperità e la grande crisi economica del 1929, l’affermazione dei regimi dittatoriali  (Mussolini e Hitler e, dopo la guerra civile spagnola, Franco), la crisi della Società delle Nazioni, il secondo conflitto mondiale (1939-1945), la formazione del blocco dei paesi comunisti e l’unione delle potenze occidentali, con le travagliate alternanze della “guerra fredda” e le speranze e delusioni della politica distensiva, il passaggio dal colonialismo all’indipendenza e la presenza di nuove nazioni sulla scena mondiale, il prestigio dell’ONU, le inquietudini e le guerre nel Medio Oriente e in Asia, il nuovo corso della politica russa e la caduta del muro di Berlino, e ancora in questi ultimi anni la ricerca diplomatica e militare per la pace.
Dal punto di vista della civiltà i tratti fondamentali del sec. XX sono. lo Stato che diviene ovunque più complesso e più potente; la forte riduzione delle libertà politiche, economiche e civili con le dittature;  il primato della politica e la politicizzazione di tutte le attività collettive; l’avvio ad una solidarietà internazionale; la crisi dei valori cristiani e umani e in fondo, della visione religiosa della vita (secolarizzazione); il formarsi della civiltà di massa, livellata economicamente, culturalmente e spiritualmente dai mass media; l’allargarsi continuo della scena politica ed economica mondiale. E più recentemente il diffondersi della globalizzazione e della tecnologia, nonché del relativismo pratico nella vita.
In questo contesto la Chiesa, pur subendo persecuzioni e opposizioni e in una esperienza non priva di limiti, ha cercato di dare soluzioni e risposte alle sfide del tempo, favorendo sempre più percorsi di pace e forme di solidarietà e giustizia, e intessendo nuovi rapporti con gli Stati ove possibile. All’interno di essa, si assiste, parallelamente alla lotta contro il modernismo, alla crescita e al diffondersi dei movimenti biblico, liturgico ed ecumenico e allo sviluppo delle scienze sacre. Vi è poi, soprattutto nella prima parte del sec. XX il largo fenomeno dell’associazionismo cattolico, e nella seconda parte dello stesso secolo quello dei vari movimenti cristiani. Le attività pastorali assumono sempre più forme di specializzazione. Alla forte attività missionaria si aggiunge la preoccupazione per la scristianizzazione delle masse e per il secolarismo invadente il mondo occidentale. La spinta venuta dal Concilio Vaticano II - che non è stata rottura con il passato, ma una continuità con differenze dettate dalla lettura dei segni dei tempi - ha portato poi un fiorire di tutta la vita cristiana, pur non mancando questioni e problemi per l’evangelizzazione e la ri-evangelizzazione.
L’Ordine del Carmelo nel corso del sec. XX ha compiuto il suo cammino immerso in queste realtà e in ascolto alle sfide che man mano si venivano a porre. Si è trattato di un cammino con ombre e luce, e questo è normale essendo formato da esseri umani pieni di tanti desideri ma che esperimentano le debolezze umane. Ma con fiducia in Colei che è la loro Madre e Sorella, Maria di Nazareth, essi guardando in questo camminare con fiducia ai passi che stanno compiendo agli inizi del Terzo Millennio.
Anche se questo cammino dell’Ordine è opera di tanti religiosi e religiose, ai quali dobbiamo il nostro grazie sincero per il loro impegno e testimonianza, vogliamo ricordare in modo speciale coloro che lo hanno guidato nel contesto socio-politico e religioso che ha marcato il periodo dalla ripresa dell’Ordine dopo le soppressioni ottocentesche fino allo splendore a metà del secolo XX e ai nuovi tempi dopo il Vaticano II. Di ogni priore generale viene così offerta una scheda biografica e la indicazione degli orientamenti del suo generalato con i fatti e le realizzazioni più notevoli.


1. Angelo Savini, nato a Forlì il 16 nov. 1816, professò nell’Ordine il 3 agosto 1835.  Compiuti gli studi e ordinato sacerdote nel 1839, conseguì il magistero in teologia nel 1844. Fu provinciale della sua provincia di Romagna (1848-51), reggente di teologia dogmatica ed esaminatore sinodale della diocesi di Forlì. Il 26 giugno 1863 Pio IX lo fece vicario generale e resse l’Ordine fino al 1889. A Roma egli fu anche apprezzato consultore della Congregazione dei Vescovi e Regolari e di quella delle Indulgenze, esaminatore del clero romano, confessore nella basilica vaticana, e ultimo professore di morale a La Sapienza. Morì a 74 anni in Roma, il 17 gennaio 1890. In tempi difficili egli incoraggiò i religiosi dispersi dalle soppressioni dei governi liberali, e non smise di sperare nel futuro dell’Ordine, sapendo cogliere con tenacia e prontezza le occasioni per la ripresa. Durante il suo governo, si ebbero i primi passi di ripresa in Spagna, e nuove presenze fuori Europa (America del Nord, Australia). Fallirono invece i suoi tentativi per un ritorno in Francia (1876), nel Monte Carmelo (1875), e in Brasile (1888).

2. Luigi Galli, nato a Poggio Perugina il 27 marzo 1842, entrò tra i carmelitani della provincia di Roma. Consultore della Congregazioni dei Riti e maestro in teologia e filosofia, esercitò brevemente l’ufficio di pro-procuratore generale (maggio-agosto 1873). Eletto priore generale dell’Ordine nel primo capitolo dopo le soppressioni (1889), fu confermato da quello seguente (1896) e continuò a reggere l’Ordine fino alla morte, avvenuta a Roma il 2 maggio 1900. Aveva 58 anni. Durante il suo governo, Galli richiamò i religiosi italiani superstiti e dispersi per le parrocchie o in case private, e lentamente poté riaprire alcuni conventi. Curava in modo particolare la formazione dei candidati e degli studenti, stimolando la realizzazione di case allo scopo nelle varie nazioni. Per favorire maggiormente la crescita intellettuale e spirituale delle giovani leve iniziò a Roma i lavori di costruzione del Collegio Internazionale S. Alberto, che egli non poté vedere completati a causa della sua morte. In questa sede internazionale si sono formati molti dei protagonisti della ripresa e dello sviluppo dell’Ordine nel secolo XX.

3. Simone Bernardini, nato a Castelplanio (Ancona) il 18 dicembre 1838, entrò tra i Carmelitani della Provincia di Romagna, professando i voti a Jesi nel 1856. Maestro in teologia, fu provinciale titolate di Terra Santa nel 1872, e provinciale di Romagna negli anni 1873-1883, mentre ricopriva l’ufficio di coadiutore e poi di parroco a Macerata (1873-1883). Nel 1883 passò a Roma, essendo nominata parroco della Traspontina. Fu procuratore generale negli anni 1883-1889, assistente generale nel 1889-1900 e ricercato predicatore specialmente per le missioni popolari. L’8 maggio 1900 venne eletto a successore del defunto priore generale Galli, e resse l’Ordine fino al capitolo generale del 1902. Continuando l’opera del predecessore, ultimò, con non pochi sacrifici, la costruzione del Collegio Internazionale S. Alberto in Roma, rendendolo operante come centro unitario dell’Ordine.

4. Pio Maria Mayer, nato a Riedlingen (Würtemberg, Germania) il 28 gennaio 1848,, si recò ancor giovane in America del Nord, e completati gli studi nel seminario provinciale di Milwaukee (stato di Wisconsin, USA), fu ordinato sacerdote il 30 giugno 1871. Predicatore instancabile con le missioni popolari, tornò in patria nell’agosto del 1874. Ripartiva nel marzo dell’anno seguente per l’America del Nord, ove, spinto dalla devozione alla Madonna, ottenne di entrare tra i carmelitani, professando il 19 marzo 1876. Ricoprì vari uffici: priore dell’Ospizio di Niagara in Canada e in Pittsburg Pa., commissario generale dei conventi d’America. Con l’erezione della nuova provincia americana del Purissimo Cuore di Maria venne nominato primo suo provinciale nel marzo 1890 e confermato nel capitolo del 1894. Con lo scadere del suo mandato come provinciale, venne fatta priore della casa di studi di New Baltimora. Nel gennaio 1902 venne chiamato a Roma come assistente generale, e il 14 ottobre dello stesso anno eletto a priore generale. A causa di una grave malattia dovette dare le dimissioni, accettate il 26 giugno 1912 da Papa Pio X che però, per i meriti di Mayer verso l’Ordine, volle che egli rimanesse priore generale titolare a vita e con la giurisdizione su questioni di fondazione di conventi, nomine di provinciali ed erezione di Confraternite e Terz’Ordini. Per la parte amministrativa normale venne designato un vicario generale: prima nella persona dello spagnolo Giuseppe Maria Llobera (26 giugno 1912-20 apr. 1913), e poi dell’italiano Giovanni Maria Lorenzoni, con il titolo di pro-vicario generale (20 apri. 1913-19 maggio 1914) e poi di vicario generale (19 maggio 1914-15 ottobre 1919). Durante il suo generalato, Mayer - con zelo, austerità e semplicità di vita - rafforzò in modo particolare in ogni Provincia dell’Ordine la regolare osservanza, attuò alcune riforme nella liturgia carmelitana, pubblicando i testi del Cerimoniale e del Rituale, sostenne la ripresa in Olanda e in Spagna, favorì la custodia della “memoria” organizzando personalmente biblioteca ed archivio presso la casa generalizia, fece iniziare la pubblicazione della rivista ufficiale dell’Ordine (le “Analecta”), visitò più volte, ad eccezione dell’Australia, tutte le Province esistenti. Morì ad Englewood il 28 aprile 1918.

5. Giovanni Maria Lorenzoni, nato a S.Felice Circeo (Latina) il 25 dicembre 1850, professò nel convento di Palestrina l'8 gennaio 1871. Alunno della Provincia Romana, seguì gli studi per il sacerdozio in Malta (1871-74). Ordinato sacerdote, svolse l’ufficio di maestro dei novizi e prefetto dei chierici nel convento della Castellina presso Firenze, di cui fu anche nominato priore nel 1887. Conseguì il magistero in teologia nel 1889 e fu provinciale titolare di Dacia nel capitolo generale del 1896. Vicario provinciale di Toscana negli anni 1897-1900, priore del Carmine Maggiore di Napoli (1900-1902), vicario provinciale della Napo1etana (1902-1903), assistente generale (1903-1909), priore del collegio internazionale S. Alberto (1908), commissario generale per la Provincia di Sardegna, priore provinciale della provincia Romana (l909-1913), e più tardi anche priore di S. Martino ai Monti a Roma (1922-1925). Fu anche penitenziere straordinario nella Basilica Vaticana. Fatto procuratore generale nel 1913 per mandato della Congregazione dei Religiosi, unì a quest’ufficio quello di pro-vicario generale e poi di vicario dell’Ordine (20 apr. 1913-15 ottobre 1919). Dopo la morte del priore generale Mayer, Lorenzoni resse l’Ordine per un anno e sei mesi. Morì nel collegio internazionale S. Alberto di Roma il lº gennaio 1941.

6. Elia Magennis, Nato a Tanderagee nella contea di Armagh, in Irlanda, il 19 febbraio 1868, entrò tra i Carmelitani e professò i voti il 3 marzo 1889. Dopo la laurea in filosofia, fu ordinato sacerdote il 23 sett. 1894 e insegnò nel collegio di Knocktopher e quindi fu rettore della scuola di Dominick Street a Dublino. Dal 1898 al 1906 fu missionario in Australia, con zelante dedicazione alla propagazione e difesa della fede, fedeltà alle origini irlandesi e capacità pratica e organizzativa. Ritornato in Irlanda, fu maestro dei novizi (1906-1908). Il capitolo generale dell’Ordine del 1908 lo eleggeva ad assistente generale e trascorse gran parte del suo mandato negli Stati Uniti, ove propagò la causa della libertà per gli irlandesi, ed ebbe un ruolo rilevante negli eventi politici che li riguardavano. Eletto priore generale nel capitolo del 1919, guidò la restaurazione dell’Ordine negli immediati anni dopo la prima guerra mondiale, promosse l’istituzione di case di formazione, diede incremento alla disciplina e agli studi, favorì l’attività missionaria. Ebbe cura speciale per lo studio generale in Roma, guidandolo verso un orizzonte scientifico sempre più esteso. Al suo nome restano pure legate nuove fondazioni in quasi tutte le Province; il ritorno nella Palestina (Nablus), in Inghilterra e in Portogallo; il rifiorimento del Terz’Ordine Carmelitano, specialmente in Italia, con  numerosi convegni in occasione del centenario del Privilegio Sabatino e l’imponente pellegrinaggio e congresso internazionale durante l’anno santo del 1925. Scrisse inoltre varie opere di soggetto mariano e di storia dell’Ordine. Con la costruzione del Collegio Int. Pio XI a Roma chiuse il suo generalato nel 1931. Morì a Dublino il 26 agosto 1937, a  69 anni d’età.

7. Ilario Maria Doswald, oriundo svizzero e nato a Saulgau (Würtemberg, Germania) il 19 sett. 1877, ancor giovane emigrò negli Stati Uniti e nel 1893 fu ammesso tra i Carmelitani a New Baltimore, ove emise i suoi voti religiosi il 26 dic.1894. Ricevuta l’ordinazione sacerdotale nel 1900, fu uno dei fondatori del grande collegio S. Cirillo della Provincia Americana, rettore dello stesso collegio, priore e parroco e membro dell’Università di Chicago. Nel 1925 si portò a Roma, perché eletto assistente generale, e due anni dopo papa Pio XI lo annoverava tra i consultori della S. Congregazione dei Sacramenti. Il capitolo generale del 1931 lo elesse priore generale e confermato nel 1937 restò in carica un altro decennio a motivo della seconda guerra mondiale, durante la quale trasferì la sua sede da Roma a New York. Tornato nel 1947 nella sua provincia, insegnò teologia agli studenti del collegio di Washington. Morì il 2 marzo 1951 a Roma, ove si era portato per celebrare il suo 50 di ordinazione sacerdotale. Il generalato di Doswald segnò all’inizio una crescita numerica dei membri dell’Ordine e un netto impegno nella vita interiore e nella ricerca del vero spirito carmelitano. Allo scopo fu riunito un convegno dei maestri dei novizi di tutto l’Ordine nel 1932, e i suoi frutti, con la sapiente opera di P. Giovanni Brenninger, si concretizzarono in due opere fondamentali: la “Vita Carmelitana” e il “Direttorio carmelitano di vita spirituale” che hanno permeato la spiritualità dei carmelitani fino al Vaticano II. Lo stesso Doswald fece curare anche la nuova stampa aggiornata del breviario, del messale e del diurno secondo il proprio rito, avendo prima attuata una riforma del calendario dell’Ordine. Dopo la tremenda guerra civile spagnola (1936-1939) seguì la ripresa in Spagna, e durante il secondo conflitto mondiale, cercò di aiutare come poteva in Europa le comunità, frati e monache, colpite duramente dai rivolgimenti politici e dagli eventi bellici.

8. Kiliano (Kilian) Lynch, nato a Ballymanus House, contea di Wiklow, in Irlanda, il 23 febbraio 1902, fu uno dei tre fratelli che, ciascuno a  suo modo, si sarebbero distinti al servizio dell’Ordine. Professò i voti il 7 nov. 1922, e fu studente di filosofia e teologia a Roma, nel collegio internazionale S. Alberto. Ordinato sacerdote il 17 giugno 1928, proseguì gli studi, conseguendo il dottorato in filosofia e quello in teologia, e il titolo di “Magister aggregatus” presso la Pontificia Università Gregoriana. Mandato nel 1931 nella nuova provincia di S. Elia, in America del Nord, insegnò per sedici anni filosofia, per quattro anni (1934-1938) fu priore del convento di Tarrytwon N.Y., e priore provinciale dal 1943 al 1947, quando venne eletto dal capitolo generale alla guida dell’Ordine, che resse fino al 1959. Al termine del suo servizio scelse come sede Aylesford, di cui fu priore. Morì nel santuario di Hazelwood il 10 ottobre 1985. Sotto la energica e dinamica guida di P. Lynch, che è stato il primo generale del sec. XX a visitare personalmente tutte le comunità carmelitane maschili e femminili esistenti, l’Ordine riprese fiduciosa serenità dopo l’abbattimento e la disperazione degli anni del conflitto mondiale. Le chiese, i conventi, le scuole e i seminari danneggiati vennero restaurati. Si ebbe una vera rifioritura vocazionale (mentre nel decennio 1938-48 i nuovi membri furono solo 219; in quello 1948-59 i nuovi religiosi erano 767). Si riprese con generosità la cura del Terz’Ordine, per il quale venne redatta una nuova Regola nel 1948, mentre le Confraternite dello Scapolare erano in continuo aumento. Grazie all’interessamento di P. Lynch riprese pure sviluppo il Carmelo claustrale, con espansione nelle terre di missione, ove avveniva contemporaneamente un forte sviluppo di presenza carmelitana in Argentina, Brasile, Cile, Perù, Bolivia, Venezuela, Puerto Rico, Rhodesia, Filippine e Indonesia. Tra le realizzazioni  volute dal P. Lynch si possono ricordare: l’impegno per il canto dell’Ordine con pubblicazione di opportuni testi (Antifonale, Corale, ecc.); il ritorno a Aylesford nel 1949 che diventerà il centro della restaurazione dell’Ordine in Inghilterra; la fondazione dell’eremo di Wölfnitz in Austria (1956), l’erezione nel 1957 della casa in Fatima come centro internazionale del laicato carmelitano; la pubblicazione della nuova “Ratio studiorum generalis” nel 1959 in consonanza con le ultime direttive della S. Sede; l’istituzione nel 1951 dell’ “Institutum carmelitanum” per la promozione degli studi “in re carmelitana”; le celebrazioni del VII centenario dello Scapolare (1950-1951), con il grande pellegrinaggio a Roma di 15.000 devoti; la partecipazione diretta alle manifestazioni principali e convegni dell’anno mariano 1954, e il quinto centenario della bolla “Cum nulla” di Nicolò V.

9. Kiliano (Kilian) Healy, nato nella città di Worchester Mass., negli Stati Uniti, il 15 novembre 1912, professo i voti nell’Ordine il 15 agosto del 1931. Dopo gli studi filosofici e teologici al Mount Carmel College e al Collegio Int. S. Alberto di Roma, fu ordinato sacerdote l’11 luglio 1937. Costretto a sospendere gli studi a Roma, a causa della guerra, tornò nel 1940 in Provincia, ove insegnò teologia sistematica al Whitefriars Hall di Washington, di cui nel 1945 fu eletto priore. Richiamato a Roma per gli studi dottorali, li completò con successo nel 1952. Professore di teologia dogmatica e di teologia spirituale nello Studio generale romano dal 1953 al 1959, fu anche negli stessi anni assistente generale. Il capitolo generale del 1959 lo elesse priore generale e fu confermato in quello del 1965, terminando il suo mandato nel 1971. Healy è stato uno dei priori generali che hanno avuto il privilegio di partecipare ad un Concilio ecumenico, il Vaticano II. In questo Concilio, oltre a presentare una serie di riflessioni e proposte, tra cui la dichiarazione della mediazione universale della Madonna, prese parte attiva nella discussione degli schemi della “Lumen gentium” e della “Gaudium et Spes”, e sull’aggiornamento della vita consacrata. Conservatore per temperamento e per educazione, non fu rigido e intransigente; e cercò di adempiere fedelmente tutte le decisioni del Concilio nell’aggiornamento e rinnovamento dell’Ordine, avviato da lui già nel 1964 con la revisione delle Costituzioni, che poi furono approvate nel 1971. Nel contesto degli alti e bassi dell’aggiornamento e della crisi postconciliare si inseriscono le sue appassionate circolari, con appello alla fedeltà alla Regola del Carmelo e con richiamo alla vita interiore, alla povertà e alle figure bibliche ispiranti di Elia profeta e di Maria la vergine madre. Accolse con gioia i risultati di un congresso di specialisti nel 1967 sulla “Ratio Ordinis” e il cui documento finale “Delineatio vitae carmelitanae” è stato la base solida su cui sviluppare l’aggiornamento dell’Ordine stesso. Continuò l’opera della pubblicazione dei libri liturgici iniziata dal suo predecessore P. Lynch, e trasferì la Curia generalizia nella nuova sede del Pio XI in Roma. Tra altri fatti notevoli durante il generalato di P. Healy si possono ricordare: l’affiliazione nel 1960-61 dello Studium generale romano alla facoltà teologia Lateranense e la chiusura delle attività dello stesso nel 1968; l’agenzia CITOC per l’informazione e documentazione dal 1966; la istituzione del commissariato generale d’Indonesia nel 1960; l’erezione nel 1969 della provincia di Germania Inferiore e di quella d’Inghilterra; l’aggregazione dell’Istituto secolare “The Leaven” nel 1965. Dopo il generalato di ritirò nel convento di Washintgon, pubblicando vari articoli e libri di spiritualità. nel 1981 passava alla cappella di Peabody Mass., ove morì il 18 maggio 2003.

10. Falco Giuseppe Thuis, nato a Gaanderen (Gelderlamd, Olanda) il 5 marzo 1932 ed entrato tra i Carmelitani,  professò i voti religiosi il 15 settembre 1952. Ha compiuto gli studi filosofici in Olanda e quelli teologici nel Collegio int. S. Alberto di Roma, ove venne ordinato sacerdote il 6 luglio 1958. Ha poi conseguito nell’Università Cattolica di Nimega il titolo di licenziato in teologia. Nella sua provincia ha ricoperto l’ufficio di co-provinciale e nella sua diocesi di ‘s Hertogenbosch quello di vicario vescovile per la pastorale (catechesi e liturgia). Inoltre è stato presidente della Commissione catechetica nazionale. Eletto priore generale nel capitolo del 1971 e confermato in quello successivo del 1977, ha retto l’Ordine fino al capitolo del 1983. P. Thuis, come uno dei rappresentanti dei superiori generali,partecipò nel 1980 al Sinodo dei Vescovi dedicato alla famiglia cristiana, intervenendo sulle nascenti nuove forme di preghiera familiare. Durante il suo generalato (1971-1983) è continuata l’opera dell’aggiornamento e dell’approfondimento dell’identità carmelitana. Per affrontare la profonda crisi allora registrata in tutto l’Ordine e per il conveniente confronto con le mutate situazioni socio-politiche e culturali nei vari paesi, venne proposta negli anni 1971-1977 un’ampia riflessione sulla realtà dell’Ordine attraverso le strutture di partecipazione (Consigli delle Province e delle regioni) volute dal capitolo generale 1971, con documenti specifici, con le visite fraterne alle province e ai conventi e favorendo nuove esperienze di vita e di apostolato. In questo contesto si cercò di rendere operative la figura del delegato generale per il terzo mondo e la comunità di Bogotà in Colombia, volute ambedue dal suddetto capitolo generale 1971. Negli anni 1977-1983 si promosse e si sviluppò una programmazione per tutto l’Ordine su quattro settori principali (stile di vita, apostolato, formazione e vocazioni), con sensibilizzazione - riuscita in parte - di tutti i religiosi e anche attraverso attuazioni specifiche. Nel campo della liturgia nel 1972 si rinunciò al rito proprio, con adozione conseguente di quello romano; la revisione del calendario (1972, con aggiunte in seguito), e i nuovi testi liturgici delle celebrazioni proprie dell’Ordine (Messale e Lezionario, 1972; Rito della professione religiosa, 1973; Liturgia delle Ore, 1974). Da ricordare pure l’introduzione del diaconato permanente nell’Ordine (1973) e. per le monache dell’Ordine. le Costituzioni “ad experimentum” (1975) e l’istituzione di due federazioni in Spagna (1980), nonché l’approvazione della Regola “ad experimentum” per il Terz’Ordine Carmelitano (1977).

11. Giovanni (John) Malley, nato a Boston Mass., negli Stati Uniti, il 26 luglio 1930, ed entrato ancor giovane nell’Ordine, ha professato i voti religiosi il 30 agosto del 1950. ha compiuto gli studi filosofici in patria e quelli teologici nel Collegio int. S. Alberto di Roma, ove è stato ordinato sacerdote il 1º luglio 1956. Ha conseguito, dopo l’ordinazione sacerdotale il dottorato in filosofia ed ha compiuto le specializzazioni in “Counsiling” e in psicologia clinica. Per molti anni è stato docente e amministratore nelle scuole retta dalla Provincia del Purissimo Cuore di Maria negli Stati Uniti d’America; è stato pure direttore del seminario della medesima Provincia, definitore provinciale e priore provinciale dal 1978 fino alla sua elezione a priore generale dell’ordine nel capitolo del 1983. Gli anni del suo generalato (1983-1995) sono segnati soprattutto dall’enfasi sulle relazioni della Famiglia Carmelitana e dalla continuazione operativa, con modifiche, dei Consigli delle province e di quelli delle Regioni. Dopo la promulgazione del nuovo codice di diritto canonico (1983) si procedette all’aggiornamento delle Costituzioni, tenendo anche conto dei risultati degli ultimi studi sull’identità dell’Ordine e delle varie riletture e interpretazioni date nel frattempo alla Regola Carmelitana. Nel 1992 si registrava una maggiore comprensione reciproca con i carmelitani Scalzi, e si iniziavano incontri regolari delle due Curie rispettive, con il risultato di elaborare progetti di collaborazione nel campo della spiritualità e della formazione. Oltre le visite fraterne all’Ordine si possono ricordare: l’erezione a provincia del commissariato di Castiglia (1984); la federazione e poi l’unione nella provincia d’Italia (1991) delle province di Sicilia, di Roma e di Toscana e del commissariato dell’Italia settentrionale; la creazione del commissariato generale di Portogallo (1992); l’istituzione della delegazione generale della Repubblica Ceca (1993);  la riorganizzazione dell’Institutum Carmelitanum (1988 e poi nuove norme 1992) e la creazione delle Edizioni Carmelitane (1992); i corsi internazionali di formazione permanente a Roma per i religiosi dell’Ordine (dal 1986); la “Ratio Institutionis Vitae Carmelitanae”, edita nel 1988; il ritorno in Francia nel 1989, con una comunità di religiosi e un convento eremitico (chiuso nel 2005); l’affiliazione all’Ordine della Congregazione “Carmelite Sisters of Our Lady” delle Filippine (1994) e della Famiglia “Donum Dei” (1987). Infine si può ricordare anche l’approvazione definitiva delle Costituzioni delle Monache dell’Ordine nel 1988; e la nuova presenza nel 1993 in Colombia, ad opera della provincia d’Italia.

12. Giuseppe (Joseph) Chalmers, nato a Glasgow (Scozia) in Gran Bretagna il 5 aprile 1952, laureato in legge, è entrato nell’Ordine nel 1975. Ha compiuto i suoi studi filosofici e teologici, con specializzazione in Spiritualità, alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Nel 1981, un anno prima di conseguire la sua laurea, è stato ordinato sacerdote nella sua città natale da mons. Thomas Winning (poi Cardinale). Prima di essere eletto priore generale dell’Ordine nel 1995, Chalmers copriva l’incarico di priore provinciale della provincia Anglo-Galles della Beata vergine Maria Assunta. Confermato nell’incarico nel capitolo generale del 2001, ha retto l’Ordine fino al capitolo seguente, del 2007. Durante il suo generalato, Chalmers ha seguito le linee del predecessore nell’incentivare le relazioni tra le varie componenti della Famiglia Carmelitana specialmente con incontri a vari livelli, ed ha visitato più volte le comunità carmelitane. Cura particolare ha poi posto nell’invio di circolari in occasione di celebrazioni, anniversari e beatificazioni di figure carmelitane. Tra i fatti più notevoli nel suo generalato si possono ricordare: a livello legislativo la promulgazione nel 1966 delle nuove Costituzioni approvate dal capitolo generale del 1995, la revisione della “Ratio Institutionis Vitae Carmelitanae” (2000), l’approvazione definitiva della nuova Regola per il Terz’Ordine Carmelitano (2003) e la “Ratio” per la formazione delle monache (2007); a livello istituzionale l’erezione del Commissariato Generale delle Filippine (2004) e quella con i conventi esistenti in India di una nuova provincia di rito siro-malabarico (2007); l’aggregazione degli Eremiti di Christoval (2002) e di Lake Eremo (2003) e di nuove forme di vita contemplativa femminile (Chester N.J., Monteluro, S. Martino alla Palma). A livello di animazione culturale e spirituale si possono ricordare i convegni celebrati in vari paesi in occasione del 750 anniversario dell’approvazione della Regola Carmelitana (1997) e dell’800 anniversario della “Formula Vitae” di S. Alberto Patriarca di Gerusalemme (2006), del 550 anniversario della bolla “Cum Nulla” di Nicolò V (2002), del VII centenario della morte di S. Alberto di Sicilia (2007), e del IV centenario della morte di S. Maria Maddalena de’ Pazzi. A livello economico la ristrutturazione del Centro Int. S. Alberto di Roma e l’istituzione della “Domus carmelitana”. Inoltre, nonostante la diminuzione numerica dei membri dell’Ordine che si verifica nelle ultime tre decadi, si registrano nuove fondazioni di conventi e monasteri, iniziando anche nuove presenze in America Latina, in Africa e in Asia. Infine, si può ricordare l’ampia apertura degli ambienti carmelitani al mondo dell’Internet, attraverso siti specifici come fonte di informazione e comunicazione, e iniziative di collaborazione per studi e biblioteche.



EB., 21 agosto 2007

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