I PRIORI GENERALI CARMELITANI
DALLA FINE DELL’OTTOCENTO
AI PRIMI DEL TERZO MILLENNIO
Presentiamo
i Priori generali che hanno guidato l’Ordine del Carmelo dalla fine
dell’Ottocento ai primi del Terzo Millennio. La scelta viene fatta in occasione
delle prospettive del cammino dell’Ordine che si aprano con le decisioni degli
ultimi capitoli generali, dei quali proprio l’ultimo è stato celebrato
quest’anno. Dalle soppressioni dei governi liberali dell’Ottocento, che avevano
ridotto agli estremi la presenza e la consistenza dei Carmelitani in Europa e
in Brasile, per passare poi alla ripresa, dapprima lentamente e poi nei decenni
centrali del secolo XX alla notevole espansione in Europa, negli Stati Uniti
d’America, nell’America Latina, in Australia e nei paesi propriamente detti di
missione in Africa ed in Asia, e fino al periodo intensamente significativo
dell’aggiornamento secondo il Concilio Vaticano II e all’attuale presenza nel
mondo, il cammino dell’Ordine presenta alterne vicende condizionate spesso dalle
vicende socio-politiche e culturali del momento.
Sono
noti i principali avvenimenti del secolo XX: il progresso materiale e l’apogeo
dell’economia capitalista tra fine secolo XIX e inizio del seguente,
l’emergenza della questione sociale, la vasta emigrazione verso le Americhe, la
diffusione del socialismo, l’evoluzione politica, le guerre russo-nipponica e
dei Balcani, la grande guerra in Europa (1914-1919), la rivoluzione in Russia,
gli anni della prosperità e la grande crisi economica del 1929, l’affermazione
dei regimi dittatoriali (Mussolini
e Hitler e, dopo la guerra civile spagnola, Franco), la crisi della Società
delle Nazioni, il secondo conflitto mondiale (1939-1945), la formazione del
blocco dei paesi comunisti e l’unione delle potenze occidentali, con le
travagliate alternanze della “guerra fredda” e le speranze e delusioni della
politica distensiva, il passaggio dal colonialismo all’indipendenza e la
presenza di nuove nazioni sulla scena mondiale, il prestigio dell’ONU, le
inquietudini e le guerre nel Medio Oriente e in Asia, il nuovo corso della
politica russa e la caduta del muro di Berlino, e ancora in questi ultimi anni
la ricerca diplomatica e militare per la pace.
Dal
punto di vista della civiltà i tratti fondamentali del sec. XX sono. lo Stato
che diviene ovunque più complesso e più potente; la forte riduzione delle
libertà politiche, economiche e civili con le dittature; il primato della politica e la
politicizzazione di tutte le attività collettive; l’avvio ad una solidarietà
internazionale; la crisi dei valori cristiani e umani e in fondo, della visione
religiosa della vita (secolarizzazione); il formarsi della civiltà di massa,
livellata economicamente, culturalmente e spiritualmente dai mass media;
l’allargarsi continuo della scena politica ed economica mondiale. E più
recentemente il diffondersi della globalizzazione e della tecnologia, nonché
del relativismo pratico nella vita.
In
questo contesto la Chiesa, pur subendo persecuzioni e opposizioni e in una
esperienza non priva di limiti, ha cercato di dare soluzioni e risposte alle
sfide del tempo, favorendo sempre più percorsi di pace e forme di solidarietà e
giustizia, e intessendo nuovi rapporti con gli Stati ove possibile. All’interno
di essa, si assiste, parallelamente alla lotta contro il modernismo, alla
crescita e al diffondersi dei movimenti biblico, liturgico ed ecumenico e allo
sviluppo delle scienze sacre. Vi è poi, soprattutto nella prima parte del sec.
XX il largo fenomeno dell’associazionismo cattolico, e nella seconda parte
dello stesso secolo quello dei vari movimenti cristiani. Le attività pastorali
assumono sempre più forme di specializzazione. Alla forte attività missionaria
si aggiunge la preoccupazione per la scristianizzazione delle masse e per il
secolarismo invadente il mondo occidentale. La spinta venuta dal Concilio
Vaticano II - che non è stata rottura con il passato, ma una continuità con
differenze dettate dalla lettura dei segni dei tempi - ha portato poi un
fiorire di tutta la vita cristiana, pur non mancando questioni e problemi per
l’evangelizzazione e la ri-evangelizzazione.
L’Ordine
del Carmelo nel corso del sec. XX ha compiuto il suo cammino immerso in queste
realtà e in ascolto alle sfide che man mano si venivano a porre. Si è trattato
di un cammino con ombre e luce, e questo è normale essendo formato da esseri
umani pieni di tanti desideri ma che esperimentano le debolezze umane. Ma con
fiducia in Colei che è la loro Madre e Sorella, Maria di Nazareth, essi
guardando in questo camminare con fiducia ai passi che stanno compiendo agli
inizi del Terzo Millennio.
Anche
se questo cammino dell’Ordine è opera di tanti religiosi e religiose, ai quali
dobbiamo il nostro grazie sincero per il loro impegno e testimonianza, vogliamo
ricordare in modo speciale coloro che lo hanno guidato nel contesto
socio-politico e religioso che ha marcato il periodo dalla ripresa dell’Ordine
dopo le soppressioni ottocentesche fino allo splendore a metà del secolo XX e
ai nuovi tempi dopo il Vaticano II. Di ogni priore generale viene così offerta
una scheda biografica e la indicazione degli orientamenti del suo generalato
con i fatti e le realizzazioni più notevoli.
1. Angelo Savini, nato a Forlì il 16 nov. 1816, professò nell’Ordine il 3 agosto
1835. Compiuti gli studi e ordinato
sacerdote nel 1839, conseguì il magistero in teologia nel 1844. Fu provinciale
della sua provincia di Romagna (1848-51), reggente di teologia dogmatica ed
esaminatore sinodale della diocesi di Forlì. Il 26 giugno 1863 Pio IX lo fece
vicario generale e resse l’Ordine fino al 1889. A Roma egli fu anche apprezzato
consultore della Congregazione dei Vescovi e Regolari e di quella delle
Indulgenze, esaminatore del clero romano, confessore nella basilica vaticana, e
ultimo professore di morale a La Sapienza. Morì a 74 anni in Roma, il 17
gennaio 1890. In tempi difficili egli incoraggiò i religiosi dispersi dalle
soppressioni dei governi liberali, e non smise di sperare nel futuro
dell’Ordine, sapendo cogliere con tenacia e prontezza le occasioni per la ripresa.
Durante il suo governo, si ebbero i primi passi di ripresa in Spagna, e nuove
presenze fuori Europa (America del Nord, Australia). Fallirono invece i suoi
tentativi per un ritorno in Francia (1876), nel Monte Carmelo (1875), e in
Brasile (1888).
2.
Luigi Galli, nato a Poggio Perugina il 27 marzo 1842,
entrò tra i carmelitani della provincia di Roma. Consultore della Congregazioni
dei Riti e maestro in teologia e filosofia, esercitò brevemente l’ufficio di
pro-procuratore generale (maggio-agosto 1873). Eletto priore generale
dell’Ordine nel primo capitolo dopo le soppressioni (1889), fu confermato da
quello seguente (1896) e continuò a reggere l’Ordine fino alla morte, avvenuta
a Roma il 2 maggio 1900. Aveva 58 anni. Durante il suo governo, Galli richiamò i
religiosi italiani superstiti e dispersi per le parrocchie o in case private, e
lentamente poté riaprire alcuni conventi. Curava in modo particolare la
formazione dei candidati e degli studenti, stimolando la realizzazione di case
allo scopo nelle varie nazioni. Per favorire maggiormente la crescita
intellettuale e spirituale delle giovani leve iniziò a Roma i lavori di
costruzione del Collegio Internazionale S. Alberto, che egli non poté vedere
completati a causa della sua morte. In questa sede internazionale si sono
formati molti dei protagonisti della ripresa e dello sviluppo dell’Ordine nel
secolo XX.
3.
Simone Bernardini, nato a Castelplanio (Ancona) il 18
dicembre 1838, entrò tra i Carmelitani della Provincia di Romagna, professando
i voti a Jesi nel 1856. Maestro in teologia, fu provinciale titolate di Terra
Santa nel 1872, e provinciale di Romagna negli anni 1873-1883, mentre ricopriva
l’ufficio di coadiutore e poi di parroco a Macerata (1873-1883). Nel 1883 passò
a Roma, essendo nominata parroco della Traspontina. Fu procuratore generale
negli anni 1883-1889, assistente generale nel 1889-1900 e ricercato predicatore
specialmente per le missioni popolari. L’8 maggio 1900 venne eletto a
successore del defunto priore generale Galli, e resse l’Ordine fino al capitolo
generale del 1902. Continuando l’opera del predecessore, ultimò, con non pochi
sacrifici, la costruzione del Collegio Internazionale S. Alberto in Roma,
rendendolo operante come centro unitario dell’Ordine.
4.
Pio Maria Mayer, nato a Riedlingen (Würtemberg,
Germania) il 28 gennaio 1848,, si recò ancor giovane in America del Nord, e
completati gli studi nel seminario provinciale di Milwaukee (stato di
Wisconsin, USA), fu ordinato sacerdote il 30 giugno 1871. Predicatore
instancabile con le missioni popolari, tornò in patria nell’agosto del 1874.
Ripartiva nel marzo dell’anno seguente per l’America del Nord, ove, spinto
dalla devozione alla Madonna, ottenne di entrare tra i carmelitani, professando
il 19 marzo 1876. Ricoprì vari uffici: priore dell’Ospizio di Niagara in Canada
e in Pittsburg Pa., commissario generale dei conventi d’America. Con l’erezione
della nuova provincia americana del Purissimo Cuore di Maria venne nominato
primo suo provinciale nel marzo 1890 e confermato nel capitolo del 1894. Con lo
scadere del suo mandato come provinciale, venne fatta priore della casa di
studi di New Baltimora. Nel gennaio 1902 venne chiamato a Roma come assistente
generale, e il 14 ottobre dello stesso anno eletto a priore generale. A causa
di una grave malattia dovette dare le dimissioni, accettate il 26 giugno 1912
da Papa Pio X che però, per i meriti di Mayer verso l’Ordine, volle che egli
rimanesse priore generale titolare a vita e con la giurisdizione su questioni
di fondazione di conventi, nomine di provinciali ed erezione di Confraternite e
Terz’Ordini. Per la parte amministrativa normale venne designato un vicario
generale: prima nella persona dello spagnolo Giuseppe Maria Llobera (26 giugno
1912-20 apr. 1913), e poi dell’italiano Giovanni Maria Lorenzoni, con il titolo
di pro-vicario generale (20 apri. 1913-19 maggio 1914) e poi di vicario
generale (19 maggio 1914-15 ottobre 1919). Durante il suo generalato, Mayer -
con zelo, austerità e semplicità di vita - rafforzò in modo particolare in ogni
Provincia dell’Ordine la regolare osservanza, attuò alcune riforme nella
liturgia carmelitana, pubblicando i testi del Cerimoniale e del Rituale,
sostenne la ripresa in Olanda e in Spagna, favorì la custodia della “memoria”
organizzando personalmente biblioteca ed archivio presso la casa generalizia,
fece iniziare la pubblicazione della rivista ufficiale dell’Ordine (le
“Analecta”), visitò più volte, ad eccezione dell’Australia, tutte le Province
esistenti. Morì ad Englewood il 28 aprile 1918.
5.
Giovanni Maria Lorenzoni, nato a S.Felice Circeo
(Latina) il 25 dicembre 1850, professò nel convento di Palestrina l'8 gennaio
1871. Alunno della Provincia Romana, seguì gli studi per il sacerdozio in Malta
(1871-74). Ordinato sacerdote, svolse l’ufficio di maestro dei novizi e
prefetto dei chierici nel convento della Castellina presso Firenze, di cui fu
anche nominato priore nel 1887. Conseguì il magistero in teologia nel 1889 e fu
provinciale titolare di Dacia nel capitolo generale del 1896. Vicario
provinciale di Toscana negli anni 1897-1900, priore del Carmine Maggiore di
Napoli (1900-1902), vicario provinciale della Napo1etana (1902-1903),
assistente generale (1903-1909), priore del collegio internazionale S. Alberto
(1908), commissario generale per la Provincia di Sardegna, priore provinciale
della provincia Romana (l909-1913), e più tardi anche priore di S. Martino ai
Monti a Roma (1922-1925). Fu anche penitenziere straordinario nella Basilica
Vaticana. Fatto procuratore generale nel 1913 per mandato della Congregazione
dei Religiosi, unì a quest’ufficio quello di pro-vicario generale e poi di
vicario dell’Ordine (20 apr. 1913-15 ottobre 1919). Dopo la morte del priore
generale Mayer, Lorenzoni resse l’Ordine per un anno e sei mesi. Morì nel
collegio internazionale S. Alberto di Roma il lº gennaio 1941.
6. Elia
Magennis, Nato a Tanderagee nella contea di Armagh, in Irlanda, il 19
febbraio 1868, entrò tra i Carmelitani e professò i voti il 3 marzo 1889. Dopo
la laurea in filosofia, fu ordinato sacerdote il 23 sett. 1894 e insegnò nel
collegio di Knocktopher e quindi fu rettore della scuola di Dominick Street a
Dublino. Dal 1898 al 1906 fu missionario in Australia, con zelante dedicazione
alla propagazione e difesa della fede, fedeltà alle origini irlandesi e capacità
pratica e organizzativa. Ritornato in Irlanda, fu maestro dei novizi
(1906-1908). Il capitolo generale dell’Ordine del 1908 lo eleggeva ad
assistente generale e trascorse gran parte del suo mandato negli Stati Uniti,
ove propagò la causa della libertà per gli irlandesi, ed ebbe un ruolo
rilevante negli eventi politici che li riguardavano. Eletto priore generale nel
capitolo del 1919, guidò la restaurazione dell’Ordine negli immediati anni dopo
la prima guerra mondiale, promosse l’istituzione di case di formazione, diede
incremento alla disciplina e agli studi, favorì l’attività missionaria. Ebbe
cura speciale per lo studio generale in Roma, guidandolo verso un orizzonte
scientifico sempre più esteso. Al suo nome restano pure legate nuove fondazioni
in quasi tutte le Province; il ritorno nella Palestina (Nablus), in Inghilterra
e in Portogallo; il rifiorimento del Terz’Ordine Carmelitano, specialmente in
Italia, con numerosi convegni in
occasione del centenario del Privilegio Sabatino e l’imponente pellegrinaggio e
congresso internazionale durante l’anno santo del 1925. Scrisse inoltre varie
opere di soggetto mariano e di storia dell’Ordine. Con la costruzione del
Collegio Int. Pio XI a Roma chiuse il suo generalato nel 1931. Morì a Dublino
il 26 agosto 1937, a 69 anni
d’età.
7. Ilario
Maria Doswald, oriundo svizzero e nato a Saulgau (Würtemberg, Germania) il
19 sett. 1877, ancor giovane emigrò negli Stati Uniti e nel 1893 fu ammesso tra
i Carmelitani a New Baltimore, ove emise i suoi voti religiosi il 26 dic.1894.
Ricevuta l’ordinazione sacerdotale nel 1900, fu uno dei fondatori del grande
collegio S. Cirillo della Provincia Americana, rettore dello stesso collegio,
priore e parroco e membro dell’Università di Chicago. Nel 1925 si portò a Roma,
perché eletto assistente generale, e due anni dopo papa Pio XI lo annoverava
tra i consultori della S. Congregazione dei Sacramenti. Il capitolo generale
del 1931 lo elesse priore generale e confermato nel 1937 restò in carica un
altro decennio a motivo della seconda guerra mondiale, durante la quale
trasferì la sua sede da Roma a New York. Tornato nel 1947 nella sua provincia,
insegnò teologia agli studenti del collegio di Washington. Morì il 2 marzo 1951
a Roma, ove si era portato per celebrare il suo 50 di ordinazione sacerdotale.
Il generalato di Doswald segnò all’inizio una crescita numerica dei membri
dell’Ordine e un netto impegno nella vita interiore e nella ricerca del vero
spirito carmelitano. Allo scopo fu riunito un convegno dei maestri dei novizi
di tutto l’Ordine nel 1932, e i suoi frutti, con la sapiente opera di P.
Giovanni Brenninger, si concretizzarono in due opere fondamentali: la “Vita
Carmelitana” e il “Direttorio carmelitano di vita spirituale” che hanno
permeato la spiritualità dei carmelitani fino al Vaticano II. Lo stesso Doswald
fece curare anche la nuova stampa aggiornata del breviario, del messale e del
diurno secondo il proprio rito, avendo prima attuata una riforma del calendario
dell’Ordine. Dopo la tremenda guerra civile spagnola (1936-1939) seguì la
ripresa in Spagna, e durante il secondo conflitto mondiale, cercò di aiutare
come poteva in Europa le comunità, frati e monache, colpite duramente dai
rivolgimenti politici e dagli eventi bellici.
8.
Kiliano (Kilian) Lynch, nato a Ballymanus House, contea di Wiklow, in Irlanda, il 23
febbraio 1902, fu uno dei tre fratelli che, ciascuno a suo modo, si sarebbero distinti al
servizio dell’Ordine. Professò i voti il 7 nov. 1922, e fu studente di
filosofia e teologia a Roma, nel collegio internazionale S. Alberto. Ordinato
sacerdote il 17 giugno 1928, proseguì gli studi, conseguendo il dottorato in
filosofia e quello in teologia, e il titolo di “Magister aggregatus” presso la
Pontificia Università Gregoriana. Mandato nel 1931 nella nuova provincia di S.
Elia, in America del Nord, insegnò per sedici anni filosofia, per quattro anni
(1934-1938) fu priore del convento di Tarrytwon N.Y., e priore provinciale dal
1943 al 1947, quando venne eletto dal capitolo generale alla guida dell’Ordine,
che resse fino al 1959. Al termine del suo servizio scelse come sede Aylesford,
di cui fu priore. Morì nel santuario di Hazelwood il 10 ottobre 1985. Sotto la
energica e dinamica guida di P. Lynch, che è stato il primo generale del sec.
XX a visitare personalmente tutte le comunità carmelitane maschili e femminili
esistenti, l’Ordine riprese fiduciosa serenità dopo l’abbattimento e la
disperazione degli anni del conflitto mondiale. Le chiese, i conventi, le
scuole e i seminari danneggiati vennero restaurati. Si ebbe una vera rifioritura
vocazionale (mentre nel decennio 1938-48 i nuovi membri furono solo 219; in
quello 1948-59 i nuovi religiosi erano 767). Si riprese con generosità la cura
del Terz’Ordine, per il quale venne redatta una nuova Regola nel 1948, mentre
le Confraternite dello Scapolare erano in continuo aumento. Grazie
all’interessamento di P. Lynch riprese pure sviluppo il Carmelo claustrale, con
espansione nelle terre di missione, ove avveniva contemporaneamente un forte
sviluppo di presenza carmelitana in Argentina, Brasile, Cile, Perù, Bolivia,
Venezuela, Puerto Rico, Rhodesia, Filippine e Indonesia. Tra le
realizzazioni volute dal P. Lynch
si possono ricordare: l’impegno per il canto dell’Ordine con pubblicazione di
opportuni testi (Antifonale, Corale, ecc.); il ritorno a Aylesford nel 1949 che
diventerà il centro della restaurazione dell’Ordine in Inghilterra; la
fondazione dell’eremo di Wölfnitz in Austria (1956), l’erezione nel 1957 della
casa in Fatima come centro internazionale del laicato carmelitano; la pubblicazione
della nuova “Ratio studiorum generalis” nel 1959 in consonanza con le ultime
direttive della S. Sede; l’istituzione nel 1951 dell’ “Institutum carmelitanum”
per la promozione degli studi “in re carmelitana”; le celebrazioni del VII
centenario dello Scapolare (1950-1951), con il grande pellegrinaggio a Roma di
15.000 devoti; la partecipazione diretta alle manifestazioni principali e
convegni dell’anno mariano 1954, e il quinto centenario della bolla “Cum nulla”
di Nicolò V.
9. Kiliano (Kilian) Healy, nato nella città di Worchester Mass., negli Stati Uniti, il 15
novembre 1912, professo i voti nell’Ordine il 15 agosto del 1931. Dopo gli
studi filosofici e teologici al Mount Carmel College e al Collegio Int. S.
Alberto di Roma, fu ordinato sacerdote l’11 luglio 1937. Costretto a sospendere
gli studi a Roma, a causa della guerra, tornò nel 1940 in Provincia, ove
insegnò teologia sistematica al Whitefriars Hall di Washington, di cui nel 1945
fu eletto priore. Richiamato a Roma per gli studi dottorali, li completò con
successo nel 1952. Professore di teologia dogmatica e di teologia spirituale
nello Studio generale romano dal 1953 al 1959, fu anche negli stessi anni
assistente generale. Il capitolo generale del 1959 lo elesse priore generale e
fu confermato in quello del 1965, terminando il suo mandato nel 1971. Healy è
stato uno dei priori generali che hanno avuto il privilegio di partecipare ad
un Concilio ecumenico, il Vaticano II. In questo Concilio, oltre a presentare
una serie di riflessioni e proposte, tra cui la dichiarazione della mediazione
universale della Madonna, prese parte attiva nella discussione degli schemi
della “Lumen gentium” e della “Gaudium et Spes”, e sull’aggiornamento della
vita consacrata. Conservatore per temperamento e per educazione, non fu rigido
e intransigente; e cercò di adempiere fedelmente tutte le decisioni del
Concilio nell’aggiornamento e rinnovamento dell’Ordine, avviato da lui già nel
1964 con la revisione delle Costituzioni, che poi furono approvate nel 1971.
Nel contesto degli alti e bassi dell’aggiornamento e della crisi postconciliare
si inseriscono le sue appassionate circolari, con appello alla fedeltà alla
Regola del Carmelo e con richiamo alla vita interiore, alla povertà e alle
figure bibliche ispiranti di Elia profeta e di Maria la vergine madre. Accolse
con gioia i risultati di un congresso di specialisti nel 1967 sulla “Ratio
Ordinis” e il cui documento finale “Delineatio vitae carmelitanae” è stato la
base solida su cui sviluppare l’aggiornamento dell’Ordine stesso. Continuò
l’opera della pubblicazione dei libri liturgici iniziata dal suo predecessore
P. Lynch, e trasferì la Curia generalizia nella nuova sede del Pio XI in Roma.
Tra altri fatti notevoli durante il generalato di P. Healy si possono
ricordare: l’affiliazione nel 1960-61 dello Studium generale romano alla
facoltà teologia Lateranense e la chiusura delle attività dello stesso nel
1968; l’agenzia CITOC per l’informazione e documentazione dal 1966; la
istituzione del commissariato generale d’Indonesia nel 1960; l’erezione nel
1969 della provincia di Germania Inferiore e di quella d’Inghilterra;
l’aggregazione dell’Istituto secolare “The Leaven” nel 1965. Dopo il generalato
di ritirò nel convento di Washintgon, pubblicando vari articoli e libri di
spiritualità. nel 1981 passava alla cappella di Peabody Mass., ove morì il 18
maggio 2003.
10. Falco Giuseppe Thuis, nato a Gaanderen (Gelderlamd, Olanda) il 5
marzo 1932 ed entrato tra i Carmelitani,
professò i voti religiosi il 15 settembre 1952. Ha compiuto gli studi
filosofici in Olanda e quelli teologici nel Collegio int. S. Alberto di Roma,
ove venne ordinato sacerdote il 6 luglio 1958. Ha poi conseguito
nell’Università Cattolica di Nimega il titolo di licenziato in teologia. Nella
sua provincia ha ricoperto l’ufficio di co-provinciale e nella sua diocesi di
‘s Hertogenbosch quello di vicario vescovile per la pastorale (catechesi e
liturgia). Inoltre è stato presidente della Commissione catechetica nazionale.
Eletto priore generale nel capitolo del 1971 e confermato in quello successivo
del 1977, ha retto l’Ordine fino al capitolo del 1983. P. Thuis, come uno dei
rappresentanti dei superiori generali,partecipò nel 1980 al Sinodo dei Vescovi
dedicato alla famiglia cristiana, intervenendo sulle nascenti nuove forme di
preghiera familiare. Durante il suo generalato (1971-1983) è continuata l’opera
dell’aggiornamento e dell’approfondimento dell’identità carmelitana. Per
affrontare la profonda crisi allora registrata in tutto l’Ordine e per il
conveniente confronto con le mutate situazioni socio-politiche e culturali nei
vari paesi, venne proposta negli anni 1971-1977 un’ampia riflessione sulla
realtà dell’Ordine attraverso le strutture di partecipazione (Consigli delle
Province e delle regioni) volute dal capitolo generale 1971, con documenti
specifici, con le visite fraterne alle province e ai conventi e favorendo nuove
esperienze di vita e di apostolato. In questo contesto si cercò di rendere
operative la figura del delegato generale per il terzo mondo e la comunità di
Bogotà in Colombia, volute ambedue dal suddetto capitolo generale 1971. Negli
anni 1977-1983 si promosse e si sviluppò una programmazione per tutto l’Ordine
su quattro settori principali (stile di vita, apostolato, formazione e
vocazioni), con sensibilizzazione - riuscita in parte - di tutti i religiosi e
anche attraverso attuazioni specifiche. Nel campo della liturgia nel 1972 si
rinunciò al rito proprio, con adozione conseguente di quello romano; la
revisione del calendario (1972, con aggiunte in seguito), e i nuovi testi
liturgici delle celebrazioni proprie dell’Ordine (Messale e Lezionario, 1972;
Rito della professione religiosa, 1973; Liturgia delle Ore, 1974). Da ricordare
pure l’introduzione del diaconato permanente nell’Ordine (1973) e. per le
monache dell’Ordine. le Costituzioni “ad experimentum” (1975) e l’istituzione
di due federazioni in Spagna (1980), nonché l’approvazione della Regola “ad
experimentum” per il Terz’Ordine Carmelitano (1977).
11. Giovanni (John) Malley, nato a Boston Mass., negli Stati Uniti, il 26
luglio 1930, ed entrato ancor giovane nell’Ordine, ha professato i voti
religiosi il 30 agosto del 1950. ha compiuto gli studi filosofici in patria e
quelli teologici nel Collegio int. S. Alberto di Roma, ove è stato ordinato
sacerdote il 1º luglio 1956. Ha conseguito, dopo l’ordinazione sacerdotale il
dottorato in filosofia ed ha compiuto le specializzazioni in “Counsiling” e in
psicologia clinica. Per molti anni è stato docente e amministratore nelle
scuole retta dalla Provincia del Purissimo Cuore di Maria negli Stati Uniti
d’America; è stato pure direttore del seminario della medesima Provincia,
definitore provinciale e priore provinciale dal 1978 fino alla sua elezione a
priore generale dell’ordine nel capitolo del 1983. Gli anni del suo generalato
(1983-1995) sono segnati soprattutto dall’enfasi sulle relazioni della Famiglia
Carmelitana e dalla continuazione operativa, con modifiche, dei Consigli delle
province e di quelli delle Regioni. Dopo la promulgazione del nuovo codice di diritto
canonico (1983) si procedette all’aggiornamento delle Costituzioni, tenendo
anche conto dei risultati degli ultimi studi sull’identità dell’Ordine e delle
varie riletture e interpretazioni date nel frattempo alla Regola Carmelitana.
Nel 1992 si registrava una maggiore comprensione reciproca con i carmelitani
Scalzi, e si iniziavano incontri regolari delle due Curie rispettive, con il
risultato di elaborare progetti di collaborazione nel campo della spiritualità
e della formazione. Oltre le visite fraterne all’Ordine si possono ricordare:
l’erezione a provincia del commissariato di Castiglia (1984); la federazione e
poi l’unione nella provincia d’Italia (1991) delle province di Sicilia, di Roma
e di Toscana e del commissariato dell’Italia settentrionale; la creazione del
commissariato generale di Portogallo (1992); l’istituzione della delegazione
generale della Repubblica Ceca (1993);
la riorganizzazione dell’Institutum Carmelitanum (1988 e poi nuove norme
1992) e la creazione delle Edizioni Carmelitane (1992); i corsi internazionali
di formazione permanente a Roma per i religiosi dell’Ordine (dal 1986); la
“Ratio Institutionis Vitae Carmelitanae”, edita nel 1988; il ritorno in Francia
nel 1989, con una comunità di religiosi e un convento eremitico (chiuso nel
2005); l’affiliazione all’Ordine della Congregazione “Carmelite Sisters of Our
Lady” delle Filippine (1994) e della Famiglia “Donum Dei” (1987). Infine si può
ricordare anche l’approvazione definitiva delle Costituzioni delle Monache
dell’Ordine nel 1988; e la nuova presenza nel 1993 in Colombia, ad opera della
provincia d’Italia.
12. Giuseppe (Joseph) Chalmers, nato a Glasgow (Scozia) in Gran Bretagna il 5
aprile 1952, laureato in legge, è entrato nell’Ordine nel 1975. Ha compiuto i
suoi studi filosofici e teologici, con specializzazione in Spiritualità, alla
Pontificia Università Gregoriana di Roma. Nel 1981, un anno prima di conseguire
la sua laurea, è stato ordinato sacerdote nella sua città natale da mons.
Thomas Winning (poi Cardinale). Prima di essere eletto priore generale
dell’Ordine nel 1995, Chalmers copriva l’incarico di priore provinciale della
provincia Anglo-Galles della Beata vergine Maria Assunta. Confermato
nell’incarico nel capitolo generale del 2001, ha retto l’Ordine fino al
capitolo seguente, del 2007. Durante il suo generalato, Chalmers ha seguito le
linee del predecessore nell’incentivare le relazioni tra le varie componenti
della Famiglia Carmelitana specialmente con incontri a vari livelli, ed ha
visitato più volte le comunità carmelitane. Cura particolare ha poi posto
nell’invio di circolari in occasione di celebrazioni, anniversari e
beatificazioni di figure carmelitane. Tra i fatti più notevoli nel suo
generalato si possono ricordare: a livello legislativo la promulgazione nel
1966 delle nuove Costituzioni approvate dal capitolo generale del 1995, la
revisione della “Ratio Institutionis Vitae Carmelitanae” (2000), l’approvazione
definitiva della nuova Regola per il Terz’Ordine Carmelitano (2003) e la
“Ratio” per la formazione delle monache (2007); a livello istituzionale
l’erezione del Commissariato Generale delle Filippine (2004) e quella con i
conventi esistenti in India di una nuova provincia di rito siro-malabarico
(2007); l’aggregazione degli Eremiti di Christoval (2002) e di Lake Eremo
(2003) e di nuove forme di vita contemplativa femminile (Chester N.J.,
Monteluro, S. Martino alla Palma). A livello di animazione culturale e
spirituale si possono ricordare i convegni celebrati in vari paesi in occasione
del 750 anniversario dell’approvazione della Regola Carmelitana (1997) e
dell’800 anniversario della “Formula Vitae” di S. Alberto Patriarca di
Gerusalemme (2006), del 550 anniversario della bolla “Cum Nulla” di Nicolò V
(2002), del VII centenario della morte di S. Alberto di Sicilia (2007), e del
IV centenario della morte di S. Maria Maddalena de’ Pazzi. A livello economico
la ristrutturazione del Centro Int. S. Alberto di Roma e l’istituzione della
“Domus carmelitana”. Inoltre, nonostante la diminuzione numerica dei membri
dell’Ordine che si verifica nelle ultime tre decadi, si registrano nuove
fondazioni di conventi e monasteri, iniziando anche nuove presenze in America
Latina, in Africa e in Asia. Infine, si può ricordare l’ampia apertura degli
ambienti carmelitani al mondo dell’Internet, attraverso siti specifici come
fonte di informazione e comunicazione, e iniziative di collaborazione per studi
e biblioteche.
EB., 21 agosto 2007
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